Dal 15 ottobre 2009 ha iniziato ad operare ufficialmente la Felsa – Cisl (Federazione Lavoratori Somministrati Autonomi ed Atipici), nata dalla decisione della CISL di accorpare l’ALAI e il CLACS.
La CISL da sempre ha scelto di tutelare e sostenere il lavoratore in quanto tale, indipendentemente dalla sua natura contrattuale, e proprio per questo attraverso la FeLSA ha deciso di dare voce al mondo dei lavori non standard: somministrati, collaborazioni coordinate, partite iva e il lavoro autonomo, quest’ultimo espresso nelle numerose associazioni professionali e sindacati di settore.
Esperienze assai diversificate ma unite nell’affermare una concezione dinamica della confederalità: un orizzonte politico, culturale e organizzativo in cui si collocano le diverse particolarità professionali e di condizione, in una situazione di grande tensione economica, sociale e occupazionale come quella attuale.
Con Felsa la Cisl realizza un consistente passo in avanti rispetto ad una delle sue intuizioni fondative ovvero aggregare e incontrare i lavoratori dove essi sono e nella condizione in cui sono, offrendo identità sindacale e professionale, tutele contrattuali e servizi.
La Felsa è già in campo in quanto le dinamiche in corso mettono a dura prova il lavoro atipico e non standard: nel perimetro organizzativo e contrattuale trovano posto in Felsa tutti i lavoratori che hanno tipologie contrattuali diverse da quelle più diffuse ovvero i contratti a tempo indeterminato e quelli a tempo determinato e con grande consapevolezza occorre riconoscere che i più “esposti”, quelli più a “rischio” sono proprio le categorie associate alla nuova Federazione.
La flessibilità del lavoro è un fattore imprescindibile ed oggettivo di qualsiasi mercato del lavoro ma le caratteristiche sono assai diverse in quanto a tutele e protezioni, sia quelle derivate dalla mano pubblica sia quelle conseguite con l’azione sindacale.
Le Federazioni consolidate della CISL, così come quelle di altri sindacati, sono nate e si sono sviluppate intorno ai fondamentali omogenei dei settori merceologici, speculari e simmetrici con le organizzazioni dei datori di lavoro e i CCNL di settore ne sono il frutto più maturo.
La sfida che la Cisl lancia con Felsa è ardua, partendo dai fattori orizzontali del MdL (e non dai dati merceologici), per le caratteristiche dei vari segmenti in cui si
manifestano i lavori nei tanti mondi dei lavori d’Italia.
La FeLSA è il frutto del cambiamento, esterno, dovuto ad un mercato del lavoro sempre più variegato e dinamico, ed interno, scegliendo di smettere di far finta di non vedere, ma con responsabilità attraverso il ruolo che ci compete , dar visibilità a tutto quel che non possiamo “incasellare” come standard.
La volontà è di aggregare,oltre che i lavoratori in somministrazione, anche le associazioni professionali. Questo costringe tutta l’organizzazione ad elevare gli standard di efficienza ed efficacia nei servizi, anche attraverso una crescente personalizzazione, ad innovare con nuove risposte indotte dalle modifiche legislative e dagli obblighi a carico di alcune particolari figure di lavoro autonomo.
E’ una sfida per tutta la CISL anche per una rinnovata capacità di pressione da esercitare nei confronti dei vari Ministeri, delle Regioni e degli Enti Locali, in ragione delle competenze istituzionali in materia di alcune tipologie di prestazione e sulla determinazione di alcune tariffe di beni e servizi, da cui si ricavano le fonti di reddito da lavoro.
Tutte queste dimensioni afferiscono alla Felsa e alla CISL, anche per gli impatti sui nostri presidi dei consumatori: grande equilibrio ma anche grande determinazione!
Ecco perché, senza minare le nostre architravi organizzative, la Confederazione ha sostenuto e sorregge lo sviluppo di questa esperienza, perché il futuro si intravede e in queste aree e segmenti del mondo del lavoro avremo sempre più da fare, saremo chiamati ad operare facendo gli “straordinari”.
Un ultimo dato: in questa Federazione con poco più di 50.000 iscritti, sono impiegati come quadri, operatori e dirigenti molti giovani, donne e uomini provenienti dai mondi associati, molti under 30, diplomati, alcuni laureati “freschi” di Università, che hanno scelto di lavorare nel sindacato e con la CISL.
Donne e uomini giovani, determinati e con tanta voglia di essere al servizio di un disegno nel sindacato, per tutelare anche le giovani generazioni all’ingresso del mondo del lavoro, stando con molti dei loro coetanei, utilizzando stili e linguaggi dei loro simili.
Anche questa è una sfida interna alla CISL, ma non solo ad essa: perché la CISL unisce!
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