Cisl medici, Catenacci eletto segretario provinciale
L’intervento del segretario generale provinciale Ugo Catenacci ha aperto i lavori del 4° Congresso della Federazione Cisl Medici di Latina, che rappresenta i Medici e i Veterinari dipendenti del S.S.N. e i Medici convenzionati. Aderiscono alla Cisl Medici anche i Medici del Parastato (INPS-INAIL- ecc.), dello Stato (Ministeri) e di altri Enti Pubblici. La Cisl Medici rappresenta, altresì, i medici dipendenti da strutture private ed i Medici liberi-professionisti. Ai lavori era presente Maurizio Zampetti Segretario Nazionale Cisl Medici.
Nella relazione di apertura del Congresso, alla cui Presidenza è stata chiamata Emanuela Viola, Catenacci ha ricordato il “non facile lavoro svolto dalla categoria nella realtà sanitaria pontina che sì è trovata a fare i conti con uno stringente piano di rientro economico, adottato in questi anni dalla Regione Lazio, che ha avuto pesanti ricadute sulla gestione della sanità, mettendo in crisi il lavoro giornaliero degli operatori”, indicando anche una serie di obiettivi programmatici verso cui indirizzare il lavoro dei prossimi anni, che sono stati alla base dell’ampio e costruttivo dibattito che si è poco dopo sviluppato tra i quaranta delegati intervenuti al congresso in rappresentanza degli iscritti alla Federazione.
Sulla necessità di investire meglio e di più sulla formazione continua e sulla qualità dei servizi ha parlato Roberto Cecere Segretario Generale della Cisl di Latina ricordando il recente convegno “CURARE BENE CURARE TUTTI”, organizzato dal suo sindacato, che ha visto discutere di sanità pontina la Regione e le istituzioni comunali, la Asl, l’Università, le categorie professionali. “ Questo 4° Congresso della Cisl Medici è stato l’occasione per continuare a mettere a fuoco alcuni di questi temi che, non solo sono significativi per la categoria ma, di riflesso, hanno anche ricadute importanti sulla salute e sulla vita dei cittadini. Penso al precariato diffuso, alla necessità di investimenti tecnologici ed informatici, alle lunghe liste di attesa, ad una nuova politica organizzativa che riduca gli sprechi di tempo, di movimentazione dei pazienti, la duplicazione delle attività, e la riduzione dei formalismi attraverso una regia centrale. Tutti punti che determinano la qualità dei servizi. Quindi se vogliamo prestazioni migliori e di qualità, nonché rapidità di risposta ai bisogni di salute dei cittadini, è necessario investire specialmente sulle risorse umane.”