Diminuiscono i servizi per la terza età mentre aumenta il numero degli anziani. La Cisl esprime preoccupazione.
Per Tommaso Ausili (Reggente CISL Latina): “la conseguenza è l’incremento delle disuguaglianze. I Comuni sottoscrivano convenzioni con l’Agenzia delle Entrate per scovare chi non paga le tasse e trovare le risorse che servono. “
“Questo stato di cose non è più sostenibile – dice Ausili – i Comuni non possono solo lamentarsi perché c’è una riduzione delle risorse finanziarie. E’ venuto il tempo delle decisioni e delle responsabilità. I Comuni devono avere il coraggio di sottoscrivere convenzioni con l’Agenzia delle Entrate per scovare chi non paga le tasse. E’ l’unico modo per fare entrare le risorse e assicurare i livelli minimi di welfare. In alternativa la riduzione del welfare finisce per alimentare la rabbia delle persone in maggiori difficoltà. “
I dati più recenti confermano il trend degli ultimi anni : aumentano gli anziani in provincia di Latina, mentre diminuisce il livello dei servizi. Tra il 2008 e il 2014 il numero degli ultrasessantacinquenni è cresciuto di 20 mila unità e la percentuale è passata dal 17,3 % al 19,7%. Nello stesso periodo il numero dei giovani tra i 25 e i 34 anni è diminuito di 9 mila unità, nonostante la popolazione complessiva sia aumentata di 35 mila unità. Per ogni 100 giovani in età da 0 a 15 anni vi sono 151 anziani con oltre 65 anni.
Per Lino De Luca, Segretario della Federazione dei Pensionati di Latina, quest’ultima misura rappresenta il “debito demografico” per le generazioni future. “Un debito che rischia di avere conseguenze nefaste sulla previdenza, la spesa sanitaria e l’ assistenza. Aspetto che dovrebbe convincere tutti a rivedere certi stereotipi riguardo l’immigrazione. La verità è che abbiamo un disperato bisogno di forze giovani per garantire la continuità del sistema produttivo e previdenziale. Con tassi di natalità così bassi solo l’immigrazione può salvarci dal crack previdenziale. D’altro canto il welfare italiano è noto per essere tra i meno efficaci, a livello europeo, per il contrasto alle disuguaglianze. Negli ultimi anni sono state destinate quote residuali di spesa alle funzioni dedicate al sostegno delle famiglie, alla conciliazione dei tempi di vita, alla disoccupazione, al contrasto delle condizioni di povertà e all’esclusione sociale. Sono stati lasciati irrisolti i principali problemi che affliggono i soggetti più fragili della nostra società.”
“In questa situazione chiediamo alla Regione Lazio , agli enti locali, ai Comuni e ai servizi sociali , della provincia di Latina, di aprire un tavolo di concertazione sul welfare, aperto alla partecipazione del sindacato, delle forze sociali e imprenditoriali, del volontariato.” dice Giuseppe Di Prospero, segretario dei lavoratori della Funzione Pubblica Cisl.
” Un punto di coordinamento permanente – dice Di Prospero – in cui siano verificate le condizioni del sistema dei servizi e discussi gli indirizzi e le misure da attuare. Con una attenzione particolare ai servizi per gli anziani, alle politiche di sostegno per le famiglie, alle protezioni per le fasce più deboli o emarginate della popolazione. Una possibilità di confronto anche per la gestione delle emergenze. Tra le quali , acutissima, quella della revisione dei parametri ISEE per i contributi alle rette degli anziani ricoverati in rsa. Il rischio è che anziani non autosufficienti e malati siano espulsi dalle rsa e perdano il diritto alle cure che solo una struttura sanitaria come le rsa può garantire”.
Questa sono alcune delle proposte che saranno avanzate nel corso della assemblea provinciale convocata dalla Unione Sindacale CISL della provincia e che si svolgerà a Latina il 28 settembre prossimo. Le analisi e i documenti programmatici sono in corso di elaborazione a cura di una equipe coordinata da Pietro Ferrulli.