La Cisl discute sulla situazione economica
Si è svolto in un clima di grande preoccupazione il Comitato esecutivo della CISL di Latina per la situazione economica ed occupazionale della Provincia. Alla presenza del Segretario Generale della CISL di Latina, Pasquale Verrengia, e dei Segretari Generali delle Federazioni di Categoria è emerso un dibattito dai toni preoccupati per l’inesauribile crisi che non accenna a allentare la sua morsa.
Da una parte il settore industria e servizi sta conoscendo un momento di profonda sofferenza; le continue crisi hanno portato ad una sostanziale desertificazione delle aziende opranti in Provincia con una drammatica ricaduta sul piano occupazionale. Se la crisi va letta ed interpretata alla luce della infelice congiuntura globale, non sfugge a nessuno che il gap infrastrutturale della nostra Provincia ed una classe politica regionale scarsamente recettiva alle istanze delle parti sociali, non fanno che aggravare ulteriormente il problema fino a renderlo quasi irreversibile”.
E se il settore privato non se la passa bene altrettanto preoccupante è la situazione del settore pubblico dove i tagli lineari apportati dal Governo alla spesa pubblica ed agli Enti locali, senza alcun ragionamento circa quale sia la spesa improduttiva e quella necessaria, stanno mettendo in ginocchio l’efficienza della pubblica amministrazione ed in particolare quello della Scuola che, ormai, non è più in grado di fornire una offerta formativa di qualità, visto il taglio del personale docente e amministrativo. Nei confronti dei lavoratori del settore pubblico vi è un vero e proprio accanimento da parte del Governo. Con le misure del congelamento degli aumenti contrattuali ed il ridimensionamento della contrattazione decentrata il lavoro pubblico sembra essere nell’occhio del ciclone. Per la CISL la Pubblica Amministrazione va resa sicuramente più efficiente ma senza tartassare i lavoratori del settore. Per questo ha convocato gli Stati Generali del Pubblico Impiego per il 12 ottobre a Roma”.
Ma quali sono le ricette per uscire dalla crisi ad avviso del Comitato esecutivo della CISL di Latina? E’ innanzitutto necessario che tutte parti sociali cooperino per studiare le soluzioni più opportune, mantenendo un atteggiamento di grande responsabilità. E poi riforme strutturali. Quella fiscale, in primis, per un fisco più equo che non colpisca solo lavoratori e pensionati. Poi tagli ai costi della politica ed infine liberalizzazioni per cercare di rendere più efficienti e competitivi i servizi pubblici.
E se il settore privato non se la passa bene altrettanto preoccupante è la situazione del settore pubblico dove i tagli lineari apportati dal Governo alla spesa pubblica ed agli Enti locali, senza alcun ragionamento circa quale sia la spesa improduttiva e quella necessaria, stanno mettendo in ginocchio l’efficienza della pubblica amministrazione ed in particolare quello della Scuola che, ormai, non è più in grado di fornire una offerta formativa di qualità, visto il taglio del personale docente e amministrativo. Nei confronti dei lavoratori del settore pubblico vi è un vero e proprio accanimento da parte del Governo. Con le misure del congelamento degli aumenti contrattuali ed il ridimensionamento della contrattazione decentrata il lavoro pubblico sembra essere nell’occhio del ciclone. Per la CISL la Pubblica Amministrazione va resa sicuramente più efficiente ma senza tartassare i lavoratori del settore. Per questo ha convocato gli Stati Generali del Pubblico Impiego per il 12 ottobre a Roma”.
Ma quali sono le ricette per uscire dalla crisi ad avviso del Comitato esecutivo della CISL di Latina? E’ innanzitutto necessario che tutte parti sociali cooperino per studiare le soluzioni più opportune, mantenendo un atteggiamento di grande responsabilità. E poi riforme strutturali. Quella fiscale, in primis, per un fisco più equo che non colpisca solo lavoratori e pensionati. Poi tagli ai costi della politica ed infine liberalizzazioni per cercare di rendere più efficienti e competitivi i servizi pubblici.
Ufficio stampa CISL Latina
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